mercoledì 28 marzo 2007

Una pura formalità

Era veramente da tanto che non vedevo un film così bello , così pienamente bello .
Di "Una pura formalità" ne avevo sentito parlare in diverse occasioni , e onestamente già davo per scontato che fosse un capolavoro : ma vederlo , gustarlo , assaporarlo minuto dopo minuto è stata una prelibatezza come poche !
Già vedere un cast con Depardieu , Polanski e un giovanissimo Sergio Rubini all'opera , in una scenografia se vogliamo un pò "troppa" - ma comunque magistralmente disegnata , è uno spettacolo : Depardieu , non lo nascondo , è uno dei miei mostri sacri della recitazione ; e Roman visto "aldiquà" della macchina da presa fa il suo bell'effetto .
La direzione di Tornatore è spettacolare , e tutta la costruzione del film merita veramente un lungo commosso applauso quando si arriva ai titoli di coda .

Piccola nota personalissima : la faccia di Onoff sperduto nei ricordi , angosciato dalle ammissioni delle proprie piccole e grandi debolezze .
Quante volte l'ho vista allo specchio - l'ho riconosciuta subito !

Bé , in definitiva : da vedere e possibilmente da conservare , da custodire .

lunedì 26 marzo 2007

Un sogno interessante .

Anche se ad occhi aperti , vale lo stesso .
Immaginavo , anzi sognavo ... Sognavo una stanza in affitto , in una casa vecchia (o antica , fa lo stesso) .
E' al primo piano , magari su una piazzetta o sul "corso" . Ha un piccolo balconcino con ringhiera in ferro battuto , che "pitterei" io stesso di nero . La casa , e quindi anche la stanza , si trova o dovrebbe trovarsi in un paese siciliano , orientativamente direi che Sant'Alfio (CT) andrebbe bene : moderno , ma ancora non troppo - "cotto" al punto giusto .
La stanza dovrebbe essere così disegnata : di pianta quadrata , porta interna in legno , nella parete a destra rispetto alla porta un armadio "nascosto" , pensavo a qualcosa in stile giapponese con le ante in tinta con la camera (ovvero bianche) e giusto le cornici , sottili , nere .
Di fronte alla porta , il balconcino - con una porta finestra di quelle "alla vecchia" : fino alla linea della cintola chiusa , quindi quattro settori in vetro .
Al centro della stanza un tavolino bassissimo , quadrato , bianco o nocciola molto chiaro . Diciamo un quaranta per quaranta , ma anche un trenta per trenta andrebbe bene ; alto una decina di centimetri .
Sul tavolino un piccolo vaso in vetro nero a stelo , con dentro una rosa .
Sulla parete di fronte all'armadio ci metterei un quadro che si estende in altezza , con dentro una striscia di seta grezza rossa (porpora) su una tela di papiro .
Nell'armadio ci metterei un piccolo cuscino cilindrico in pelle , un lenzuolo , un materassino - tutto nero .
Sempre nell'armadio ci nasconderei le prese elettriche , un guardaroba minimo - tre abiti completi , tre paia di scarpe , tre ricambi di biancheria .
Niente telefono , solo un modem wi-fi per poter usare un pc laptop . Una piccola libreria , uno stereo con diffusori Bose .
In questa stanza ci andrei una volta al mese , durante un fine settimana .
Chiederei ad una "donna di servizio" di spolverare la camera prima del mio arrivo , e di riempire il vaso con acqua ed una rosa rossa .
Arriverei a piedi , dalla stazione .
Per strada , oltre ad un caffé , mi fermerei presso un'edicola a comperare il giornale locale - se ci fosse una bella libreria prenderei anche qualcosa di leggero per tenermi compagnia nel week end .
Un angolo totemico , insomma , il tanto desiderato "metro quadro" inviolabile dove fare e disfare a piacimento ciò che si desidera . Fondamentalmente riposare .
Al mattino prenderei il caffé sul corso - od in piazzetta , quindi tornerei in camera a fumare una sigaretta sul balconcino ascoltando i rumori e le voci , riempiendomi gli occhi della luce del giorno . E poi , seduto o sdraiato sul pavimento , mi immergerei nella lettura : del giornale , di un libro ... oppure accenderei lo stereo e fumerei con gli occhi al soffitto ascoltando Battiato .

Boh ?

domenica 18 marzo 2007

San Giovanni Montebello , la mia terra


Oggi pomeriggio con la mamma siamo stati in campagna . Non ci venivo da parecchio tempo , in effetti non ci sono mai venuto con piacere qui .
Per me la campagna era il nostro terreno di Fleri (Zafferana Etnea) , una bella villa con giardino e vigna che ha visto i migliori nostri anni . Quando fu venduta , nel 2000 mi pare , rimasi male - sopratutto perché mi sarei aspettato la richiesta di un parere , mentre papà e mamma la vendettero senza dire "pio" .

La terra di San Giovanni è più piccola , distribuita male (è il fianco di una "gola" torrentizia) . Ma basta che ci sputi sopra e cresce qualcosa - qualunque cosa .
E' fertile da far schifo , gli alberi da frutto ad ogni tornata si caricano in maniera potente , è uno straripamento di frutta d'ogni genere .
Adesso che mio fratello ha deciso di tornare giù sembra che se ne voglia occupare , pare che voglia seguirla un pò - e male non gli farà , né al corpo né alla mente : anzi ! Ed oggi , mentre con la mamma si passeggiava sui tappeti verdi tra un albero e l'altro , mi chiedevo se non si riuscisse a trarre giovamento anche economico da questo pezzo di terra così speciale .
Oi , non penso a chissà quali grandi cifre e/o progetti ! Ma forse qualche lira , giusto per pagarsi le spese , potrebbe venirne fuori .
In effetti basterebbe seguire un pò le rotazioni della frutta , curando un minimo le piante , per riuscire senza grande sforzo a riempire ceste su ceste : e soddisfatto il modesto fabbisogno familiare si potrebbe pensare di vendere la rimanenza , al mercato od anche con un "banchetto" appoggiato fuori dal cancello .

Boh , chissà , vedremo .
L'idea c'è , vediamo se Marcello avrà voglia di concretizzarla .
Io , se fossi privo di legami sù al Nord , quasi quasi un pensierino ce lo farei . Ma chissà .

mercoledì 14 marzo 2007

19 Febbraio 2007

ho perso papà il 19 febbraio di quest'anno . era lunedì , mi pare .

sabato c'era stata la festa in maschera con gli amici di SV Italia , domenica sera avevo accompagnato Basic e Caindmun a cenare al Victoria Station .
appena usciti dal locale mi vibra il cellulare : una serie di chiamate non risposte provenienti da casa e dalla Miciazza .

chiamate da casa , alle 11.30 di domenica ?

mentre componevo il numero dei miei arriva una telefonata della Miciazza : la mamma ha chiamato anche lei - non riuscendo a mettersi in contatto con me . papà è al pronto soccorso , problemi respiratori .

e la mia pressione sale .
mi scuso un attimo con gli ospiti , e mentre guardo la Lilo immaginando di dover partire a razzo per Catania chiamo il cellulare della mamma .
la mamma , tranquilla , mi dice che non c'è da preoccuparsi , papà ha un pò di affanno , l'ha portato in ospedale per le verifiche ed i controlli del caso ma la situazione sembra tranquilla .

l'ansia scende .

per il si ed il no chiamo uno dei miei tanti (sono fortunato , lo so) fratelli acquisiti , Alfio , che abita giù e lo metto in preallarme . gli chiedo di lasciare il telefonino accesso , quella notte , perché potrei avere bisogno di lui .

Alfio fa di più : nonostante sia "rotto" perché al mattino è caduto durante una gara di MBK , va in ospedale a vedere che aria tira . è mio fratello , e tutti i "grazie" di questo mondo non mi faranno sentire meno debitore nei suoi confronti .

salutati gli ospiti torno a casa , chiamo la mamma per approfondire la situazione , per farmi spiegare meglio : pare che papà da qualche giorno avesse una strana "fatica" addosso , e domenica sera la mamma preoccupata abbia deciso di sincerarsi delle condizioni di salute .
in ospedale gli fanno tutti i controlli di rito , lo trovano un pò scombinato ma nel complesso sembra star bene , come sta bene un signore di 82 anni .

mi sento con mio fratello Marcello , che vive a Milano : è rincoglionito dal sonno , non voglio spaventarlo ma gli chiedo di stare all'erta .
vabbé , metto in "stand by" Alfio , prendo le mie pastiglie magiche e mi corico .

alle 06.20 accade .

squilla il telefono . mentre mi sveglio e mi alzo dal letto per andare a rispondere , già so . è una cosa che ho vissuto per decenni nelle mie paranoie mentali , in un certo senso sono abituato (preparato) .
ma è come il rombo di un terremoto : anche se lo riconosci da lontano , non ti ci abitui mai (essendo etneo , parlo per esperienza diretta) .

la voce trema , la mamma piange disperata .

le parole esatte sono :"Alessandro , io non so come dirtelo , se ne sta andando , se ne sta andando , gli stanno facendo il massaggio cardiaco ma non c'è niente da fare..." .

è un treno che derraglia .
è IL terremoto .
è una catastrofe senza eguali .
è il rumore che fa la vita quando diventa storia .

e stranamente mi trovo attivo ma calmo , chissà i fiumi di adrenalina nel sangue .
le chiedo di stare tranquilla , col mio solito garbo glielo ordino - forse , in realtà , me lo sto ordinando .
riaggancia , senza nemmeno finire l'ultima frase , è crollata .

la Miciazza che si è svegliata mi chiede cosa succede , io glielo dico senza dirle niente .
chiamo Alfio , gli chiedo di andare dalla mamma , lui è più operativo di me : interrompe la comunicazione senza troppi fronzoli , "Sto andando , ti richiamo" .

chiamo Marcello . è ancora intontito , sembra reggere l'urto . consultiamo al volo internet per vedere come spostarci : scartati gli aerei per problemi logistici una volta atterrati a Catania si decide per l'auto .

sono le sette e dieci .

dopo il primo caffé di una lunga serie , sigaretta in terrazza a fare il punto con me stesso di quello che è appena accaduto . e c'è poco da imbastire fiabe , non c'è tempo né spazio per considerazioni di alcun genere , perché è troppo presto e perché il mio centro di comando e controllo non può destinare energie ad altro che non sia star bene svegli e prepararsi al viaggio .

dovete sapere che ogni volta che io e Marcello andiamo a casa in Sicilia insieme in auto , il viaggio è un'analisi completa delle situazioni che - io a Bologna , lui a Milano , i genitori a Giarre - stiamo vivendo .
noi lo chiamiamo scherzando "viaggio catartico" , e non sappiamo nemmeno se è proprio una catarsi o invece è qualcos'altro .

faccio il pieno alla Lilo , scrivo due righe sul Forum - un tentativo di sfogo ? la speranza di una lacrimuccia che non viene ? - telefono agli zii a Milano e poi vado a prendere mio fratello in
stazione qui a Bologna .
è crollato , e se da un lato mi sento addosso il peso della lucidità operativa dall'altro lo invidio perché lui piange , riesce a piangere . io , un cazzo .

forse è perché sono frastornato , perché cerco razionalmente di soppesare l'evento : ma come puoi valutare razionalmente il fatto che tuo padre è storia , è passato ? e allora rimango quasi in loop con me stesso , e mi concentro sul da farsi .


spingo la Lilo a manetta dal casello d'ingresso sulla A1 fino all'uscita di Salerno , senza troppe metafore parlo di 190 fissi in terza corsia rallentando (a volte , nemmeno sempre) solo in
presenza di autovelox .
se dovessi dare una spiegazione razionale di questa gran velocità , bé : non c'è . non serve correre , se non per arrivare a gestire la situazione - che peraltro si sta già gestendo da se .
correre serve invece , emotivamente , a distrarmi da tutto ciò che non è la guida . e mi fa bene . non penso ad altro che a guidare .
mentre scendiamo lungo la penisola mi faso con casa , sento Alfio - che sta facendo esattamente quello che ti aspetti che un AMICO faccia , ed è una sensazione indescrivibile trovare una simile conferma .
sento anche la mamma , che pian pianino sta prendendo fiato .

con Marcello si parla , si parla tanto . ogni tanto lui sbotta in un singhiozzo , io gli sorrido fraternamente , gli dico di "lasciarla uscire tutta" se gli va di farlo .

arriviamo alle ventitré e qualcosa , ci abbiamo messo undici ore quasi esatte (meno delle dodici da ruolino di marcia) : se la Salerno - Reggio Calabria non fosse un vomito di capra saremmo arrivati almeno due ore prima , forse anche meno (1100km a 190kmh = ?) .

la porta di casa è ovviamente aperta .
Marcello entra a spruzzo , papà riposa in salotto , Marcello piange .
io sospiro , sospiro a fondo , non realizzo ancora che dentro quel contenitore di legno c'è il corpo di mio padre , come si dice : non me ne capacito .
abbracciamo la mamma , è stordita , persissima .
Alfio è lì , lo abbraccio , gli dico "Grazie" e lui manco risponde : dà per scontata la sua presenza lì , che lo devo ringraziare a fare ?

il resto della storia è un lago di caffé , un prato di sigarette , qualche parola , la perseverante incredulità di fronte al cadavere : addirittura sorrido a vederlo lì , bello tranquillo col suo eterno sorrisetto ironico , come se fosse ancora vivo .
in effetti faccio una gran fatica a comprendere che sia morto .

e poi ,vabbé , ci sono le pratiche burocratiche da espletare in queste situazioni ; le visite in casa da accogliere ; il funerale da gestire .
il funerale . l’ultimo saluto .
è tutto un “ultimo” : quando chiudono la bara , in casa , è l’ultima volta che vedo il volto di papà .
quando la bara esce dalla porta di casa , è per l’ultima volta che il suo corpo supera la soglia .
quando la bara viene chiusa nel loculo , allora è l’ultima volta che vediamo il contenitore che lo ospita .

è “una” fine . è la fine della giovinezza , è la fine di una storia iniziata trentasei anni fa .
papà non c’è più , adesso .

e già tornati a casa se ne avverte l’assenza , la famiglia è “monca” .

…quante vite , ha vissuto .
quante storie .
è stata tuttosommato un’esperienza grandiosa , un’avventura quotidianamente epica : grazie , ovviamente , al suo gusto per la “romanzata” . gusto che dev’essergli venuto nel tempo a furia di subire : se tragica dev’essere , che sia almeno tragicomica la vita !

papà .
un gran rompicoglioni , anzi : un Signor Rompigolioni , mica un pirletti qualsiasi !
tutto quello che ha fatto (non importa se bene o male) l’ha fatto vestendo sempre i panni del Divo .
e di spettatori plaudenti ne ha avuti non pochi : anche se qualche critica c’è stata , anche forte . ma tirando le somme il risultato è comunque in attivo .

adesso , ogni tanto , mi basta vedere qualcosa che lo riguarda per iniziare a sentirne il vuoto dentro .
il ricordo mi riporta all’ultima volta che l’ho visto , è stato a Bologna prima e Milano poi in occasione delle feste natalizie .
cazzo , sembra quasi ieri . sembra quasi ieri che era qui , ed invece E’ ieri e adesso non c’è e non ci sarà più .

papà .
che aveva insistito come non mai a volerci a casa per il suo compleanno (il 19 Marzo , se n’è andato esattamente un mese prima) .
ricordo che sono rimasto sorpreso dalla sua richiesta : in teoria nel week end del 19 avevo già preventivato un impegno coi ragazzi del Forum , e poi gli anni passati era sempre stata sufficiente una telefonata d’auguri !
ho voluto verificare con Marcello la sua richiesta :

“Senti , ha chiamato papà , dice se andiamo giù per il suo compleanno . In effetti io avrei già un impegno , ma tu che ne dici ?”

“Io vado , per te vedi tu . Ho voglia di rivederlo e poi ogni anno che passa è un anno in più. Secondo me dovresti rinunciare all’impegno”

“Ma pensi che ci sia da preoccuparsi ? In effetti è da una vita che dice che prima o poi morirà , però è ancora qui ed in effetti sta bene…”

“Fai come vuoi . Io scendo , secondo me dovresti venire anche tu”

“Va bene , ok , allora vengo anch’io”

in pratica ho voluto capire , ho cercato di capire attraverso il “feeling” di mio fratello se la richiesta era , diciamo così , motivata o meno .

perché dovete sapere che papà ci ha preparati spiritualmente alla sua dipartita da almeno venticinque anni . negli ultimi tempi , poi , ogni occasione era buona per tirar fuori argomenti come l’eredità o cose così .
argomenti che seguivo ma senza dar troppo peso : è da una vita che ne parlava , “Al lupo al lupo !” .
il lupo , alla fine , posso dire a sorpresa , è arrivato : e tutta la preparazione spirituale non è servita ad un cazzo .

tornato a Bologna ho smesso di prendere le pastiglie : tanto , voglio dire , se ho retto una botta simile le mie “depressioni” e/o ansie se ne possono tranquillamente andare a fare in culo .
ogni tanto prendo qualcosa per dormire , ma in maniera spot .

non so ancora come sto , mi sto scoprendo pian piano quotidianamente .
mi soprendo a pensare che , tranne un paio di singhiozzi (repressi , inoltre) non ho ancora veramente pianto .
mi soprendo a pensare che ci penso poco , a manco un mese dalla catastrofe , a quel che è successo ed ha cambiato la mia vita senza appello .
mi chiedo spesso se sono un insensibile , o se semplicemente il mio centro di controllo sta mantenendo la situazione entro limiti ragionevoli per la mia salute mentale – onestamente pensavo che sarei schizzato , detta come va detta : ed invece eccomi quà come una roccia , e non so se in questo caso sia un complimento .

scusate , mi accendo una paglia e rileggo tutto .
ho anche preso due Moment , la schiena non gradisce il clima bolognese .

per stasera è tutto , non mi va di aggiungere altro .
“la grafia è incerta , la prosa a tratti scorretta”: ma va bene così .
buonanotte .

buonanotte , papà .

lunedì 5 marzo 2007

Intacto

Chissà perché , quando vidi la prima volta il manifesto del film pensai d'istino a qualcosa che riguardava il Cile di Pinochet o robe del genere : ma quandomai =))))

In realtà il film parla di alcuni fortunelli che si sfidano - e sfidano se stessi - per mostrare e dimostrare la loro maggior fortuna .
Il contatto fisico può privarli del "dono" - così viene chiamata la capacità di attingere alla fortuna degli altri , capacità che viene sfruttata per accrescere il loro potere in tal senso .

...bé , dai , diciamo che stasera non sono da trame . Se finora avete seguito qualche mia indicazione filmica e vi siete trovati bene , datemi ancora una volta retta : è un film che vale la pena vedere e conservare .

Discreta la regia , buona la fotografia , molto interessanti le recitazioni . Complessivamente un bell'8+ al film non glielo leva nessuno ;)

Ah , se qualcuno ci vede un richiamo al video di "Voodo people" dei Prodigy , bé , diciamo che è un'hommage ;)

Buona visione .

Emmò basta .

INCAZZAMENTO ON

giornata nera .
giornatina proprio nera .
tengo le spalle larghe , ok , riesco a tenere botta più di quanto mi aspettassi , ok .
ma alla fine cedo , è normale , mi rompo i scroti .
alla fine mi stanco di dover tenere mille pesi sulle spalle .
finisce una storia e ne comincia un'altra , e via così , e ad un certo punto basta .
ad un certo punto vorrei spegnere la luce , coricarmi e riposare un pò tranquillo , senza stress che mi girano in testa . eh . dopo un pò , voglio dire , uno si rompe proprio i scroti di dover continuamente difendersi da tutto .
io personalmente non ne posso più .
io sono proprio arrivato al limite .
mò basta : santo ancora ancora si può fare , martire no . che c'ho scritto sulla fronte , giocondo ?
adesso basta .
adesso si prende il toro per le corna (come se fosse una cosa nuova , per me) , gli si parla tete-a-tete e si vede cosa fare . non mi pagano , per sbattermi così dentro e fuori casa . non faccio l'eroe di professione .

adesso si chiacchiera un pò , si fanno le verifiche di rito e se la cosa non quadra c'è sempre il "Piano B" nel cassetto : il piano dell'onta , il piano di fuga . Perché la fuga , come diceva il mio insegnante di topografia buonanima , "è vergogna ma salvamento di vita" .
e a trentasei anni questa vita me la vorrei ancora godere un pò .

INCAZZAMENTO OFF

domenica 4 marzo 2007

Codice 46

Dedicato a chi è sicuro che qualcun'altro può scegliere sempre per te .

Dedicato a chi è sicuro che ripararsi dalla pioggia è sempre meglio , che vivere seguendo binari predisegnati è meglio che seguire le proprie emozioni .

Dedicato a tutti noi , prima che sia troppo tardi - ma forse lo è già .

giovedì 1 marzo 2007

Papà .

Vorrei parlare di mio padre . Dovrei farlo , lo sento , almeno per scaricare dalle mie spalle parte del peso che porto e che porterò .
Papà ha lasciato questo piano esistenziale , come spesso chiamo la vita terrena , il 19 febbraio scorso .
In maniera improvvisa e dolorosa per chi è rimasto "di quà" ha chiuso la sua esperienza su questa terra .
Vorrei parlarne , e lo farò : ma non stasera , non così "a braccio" - la sua vita , per quanto lui ne abbia narrato , rimane un libro del quale ho sfogliato ben poche pagine .
Ne parlerò sempre con affetto , anche quando lo definirò un "disadattato" temporale , un sopravvissuto a se stesso ed al secolo che lo ha visto nascere e vivere mille vite da avventuriero .
Avventure in parte salgariane (vissute da un comodo divano) , in parte reali - e spesso dolorose , da eterno perdente , sconfitto prima che dagli eventi da se stesso : dai suoi ingombranti ricordi , fardelli che ne hanno piegato lo spirito rendendolo spesso litigioso (anche qui : più verso se stesso che con gli altri) .

Una presenza ingombrante , ed al grande "pieno" che fino a pochi giorni fa era lascia un grande vuoto .

Parlerò di papà , e per farlo dovrò tornare indietro di parecchio tempo , dovrò necessariamente ripercorrere i suoi passi per cercare oggi le risposte che fino ad ieri ha centellinato , infarcendole (dolosamente o meno) di barocchismi completamente fuori luogo e di verità di parte - d'altronde , non si può pretendere che chiunque narri la propria storia vista dagli occhi degli altri : la propria vita , il proprio percorso è d'obbligo soggettivo . Una buona analisi oggettiva la si può sempre tentare , ma non è un "must" .

Papà .
Calabrese fino al midollo , rimasto ancorato ad un'era per noi oggi preistorica , svuotato di ideali e sostegni sociali e/o morali dalle peripezie che ha vissuto .
Mio padre era un dinosauro ! Ma quante cose si possono imparare , dai dinosauri , a volte .
Prima fra tutte : come evitare l'estinzione . Come salvare la pelle , a qualunque costo . Come sopravvivere a se stessi e ad un contesto poco amico .

Ma è una storia lunga , ed ho tanto tempo ancora per parlarne .